Il grande ciliegio all’ingresso del nostro quartiere ha iniziato a sbocciare. Tante sono le varietà di questi arbusti pazienti che concentrano tutto lo sforzo in pochi giorni e, come le festività natalizie, vivono dell’eco lunga del ricordo che lasciano impresso nelle persone.
Mi consola, mi rallegra, mi dice che la vita va nella direzione giusta.
Domani mattina, all’alba, partiremo per un breve fine settimana di fattorie, animali, giostre, alpaca, mungitura di mucche, cucina, marshmallow sul fuoco e notte in tenda tutto disegnato sui bimbi. La Pasqua qui non esiste e l’unica testimonianza di questa festività sarà la colomba che porterò loro dall’Italia a inizio maggio, quando tornerò da un viaggio reso possibile dall’organizzazione del premio Wondy, la cui serata è il 29 aprile al Teatro Manzoni.
Con l’occasione viaggerò anche in Polonia e Romania, grazie ai miei editori e per la promozione di L’isola dei battiti del cuore, il romanzo nella finale dello stesso premio Wondy. Incontrerò anche Einaudi, con cui stiamo progettando l’uscita del nuovo romanzo in autunno, e visiterò a Milano più di uno studio di registrazione per l’audiolibro di Tokyo tutto l’anno e … cercherò di portare anche un filo di primavera da Antonella Clerici, nella sua trasmissione così garbata e allegra. Ecco, Antonella è una persona che sono sinceramente felice di aver incrociato sulla mia via, in quanto coniuga intelligenza, profondità e leggerezza e che non fa mai mostra di quanto sa. Lo sa e basta.
Come molti di voi avranno intuito tra le righe dei pensieri che pubblico quotidianamente sulle pagine online, e che fungono da luogo di riflessione personale e collettiva, ho vissuto un grande stress in quest’ultimo mese e mezzo. Ho capito col tempo che, quando non si riesce, quando si intuisce l’errore, serve saper rinunciare e soprattutto bisogna delegare a chi ne sa più di noi, fidarsi di lui.
È tutta una trama di fiducia la vita, ci affidiamo a ogni passo a chi ha progettato una strada, installato la rete elettrica, cucito gli abiti che indossiamo, studiato la stoffa che viene a contatto con la nostra pelle, la resistenza della sedia su cui sediamo. Questo gioco di origine delle cose e riconoscenza (e relativa fiducia) lo può iniziare chiunque, ora, qui, e darà adito a cascata a riflessioni sorprendenti.
Quanti hanno ricavato i tanti tipi di legname e metallo di cui sono fatti i componenti della nostra cucina? Da dove vengono? E la ceramica della nostra tazza? Quali mani l’hanno modellata, o azionato le macchine che le hanno dato una forma, e chi ha ideato il suo design e la sua consistenza affinché non ci si sbreccasse a contatto con le labbra o ci tagliasse le dita lavandola?
La scuola è finita, ieri le maestre dell’asilo di Emilio piangevano salutando i bambini per l’ultima volta. Ci hanno consegnato i lavoretti di un anno intero, la pianta che hanno coltivato (una ognuno), i disegni e le storie che hanno inventato, a volta da soli, più spesso con il loro aiuto. Le maestre hanno integrato con i loro ricordi la memoria dei bambini, hanno affisso all’ingresso ogni giorno racconti della giornata e fotografie (che Ryōsuke ha sempre fotografato e inserito in una cartella condivisa con me e i suoi genitori), hanno compilato fitti taccuini che in parte ci hanno consegnato, affinché noi genitori potessimo partecipare di quella vita “segreta” dei nostri figli, ancora troppo piccoli per dare forma verbale a ciò che vivono.
Di nuovo, la fiducia. E la riconoscenza per queste donne che hanno curato e fatto crescere i nostri bambini, lasciandoci anche la possibilità di svolgere le nostre vite private in serenità.
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In coda, un annuncio.
Con grandissimo rammarico, e perdita economica personale, devo annunciare la cancellazione del corso «Giorni perfetti» in Trentino. Nonostante il grande dispiacere personale, compresa la delusione dei miei bambini cui avevo anticipato il mio entusiasmo, ho pertanto dovuto rinunciare.
Alla luce, però, del fatto che immaginavo l’incontro come motivo di grande gioia, proprio perché avrei potuto conoscere dal vivo le quasi quaranta persone che avevano deciso di partecipare, vorrei offrire loro un incontro on-line che organizzerà Cristina della mia segreteria dei corsi.
Non essendo in possesso, per motivi legati alla normativa sulla privacy, né gli indirizzi email né i nominativi complessivi degli iscritti, vi chiederei pertanto la gentilezza di scrivere a infocorsi.lauraimaimessina@gmail.com così da potervi inviare il link di collegamento.
Spero, con questo piccolo incontro, di compensare la delusione mia e vostra e immaginare magari una prossima volta.
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Vi auguro una Pasqua serena e giorni che vi lascino riposati e con qualche ricordo in più,
Laura